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Incroci di amministratori e incroci di soci fra le blue chips

di e - 13 Maggio 2011
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Nel 2008 si conferma la divisione delle blue chips nei tre blocchi sopra indicati e il ruolo marginale degli incroci partecipativi fra essi (1% della capitalizzazione totale), ma la permanenza di tale schema si accompagna ad alcuni mutamenti nella sua morfologia. I blocchi cambiano di peso rispetto al valore complessivo della Borsa: la Galassia scende leggermente al 36%, il MIB pubblico raddoppia al 33% (grazie alla quotazione di ENI e di altre utilities), mentre il MIB residuo si dimezza al 12%. Un secondo elemento è, come accennato nel paragrafo precedente, la modifica delle società (e delle famiglie) che fanno parte dei blocchi: all’uscita di FIAT (e Agnelli) dalla Galassia fa riscontro l’ascesa al ruolo di azionisti rilevanti di Mediobanca di soggetti già presenti, direttamente o indirettamente, ma le cui società o divengono blue chips (Pesenti e Ligresti) o lo erano già, ma facevano parte del MIB residuo (Benetton e Berlusconi).
Gli incroci di amministratori si concentrano ancora all’interno della Galassia, anche se il loro peso si riduce al 50% del totale (43 su 84); si conferma invece in pieno il ruolo marginale degli stessi all’interno degli altri due blocchi (solo 8 casi in tutto). Più intensi risultano i rapporti fra blocchi, ma limitatamente a quelli aventi come parte la Galassia (31 casi), mentre restano minimi quelli fra gli altri due blocchi (2 casi); le ragioni principali sono: a) per il MIB pubblico (10 casi) i legami stabiliti dalla Galassia con ENI e altre società del settore energetico; b) per il MIB residuo i collegamenti con le banche popolari cooperative (un terzo dei 21 casi), nelle quali non è possibile conseguire partecipazioni rilevanti, nonché la “memoria” di legami partecipativi passati (FIAT).
La Galassia resta quindi il principale oggetto per lo studio degli incroci degli amministratori, anche se, rispetto al 1998, emerge una tendenza ad esportare i legami al di fuori di essa, quasi a compensare la (lieve) riduzione del peso di quest’ultima in termini di capitalizzazione.

–        Le partecipazioni mostrano diversi cambiamenti (figura 3). Oltre alla sostituzione degli Agnelli con i quattro soggetti già richiamati (Benetton, Berlusconi, Ligresti e Pesenti), la struttura si è fatta più semplice: le fusioni hanno ridotto da 4 a 2 il numero dei soggetti bancari coinvolti, Mediobanca è connessa di fatto solo con Generali e Generali è incaricata in modo sostanzialmente esclusivo del ruolo di holding delle partecipazioni. Tra queste compaiono alcuni dei soggetti controllati o partecipati dagli azionisti di Mediobanca (Telecom, Impregilo, Autogrill, Atlantia), mentre in altri casi essi preferiscono mantenere separato il legame con le proprie società (Mediolanum, Mediaset, Mondadori, Italcementi, Fondiaria). Pirelli si conferma al termine della catena partecipativa.

–        La struttura più lineare delle partecipazioni sopra descritta può spiegare la diminuzione del numero degli incroci fra amministratori all’interno della Galassia e al tempo stesso permette di costatare una più marcata sovrapponibilità delle due reti: la parte superiore ed inferiore della figura 4 coincidono in larga parte, rispettivamente, con quella sinistra e destra della figura 3. Emergono altresì dagli incroci legami integrativi fra le società degli azionisti di Mediobanca (Unicredit, Italcementi, Mediolanum, Mediaset e Mondadori) con Mediobanca e Generali, l’accorciamento/rafforzamento dei legami partecipativi di queste ultime con le società a valle (area blu per Mediobanca, area gialla per Generali) e la stretta integrazione tra loro di sei società a valle.

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