Può Google rimanere indenne dalla disciplina Antitrust?
1. Breve Premessa
Quando una società fattura 17.3 miliardi di dollari[1], ed è con ogni probabilità la più nota azienda a livello globale, è difficile possa rimanere indifferente al mercato e ai suoi sorveglianti. Negli ultimi cinque anni Google è stata al centro dell’attenzione dell’Autorità antitrust (che monitora la concorrenza nei mercati) sia europea sia statunitense, stimolando nuovi temi di discussione nella disciplina a tutela della concorrenza. Per esempio, può un mercato come quello in cui opera Google, dove viene offerto un prodotto for free ai consumatori, essere individuato ai fini antitrust come mercato rilevante[2]? Ma soprattutto, può un prodotto offerto gratuitamente ai consumatori danneggiare la concorrenza in un mercato?
Simili quesiti sono solo alcuni di quelli recentemente affrontati dalla Commissione Europea e delle agenzie antitrust di tutto il mondo[3] in questi ultimi cinque anni.
Il 15 Aprile scorso, la Commissione Europea ha: i) sia inviato a Google uno statement of objection nell’indagine avviata nei suoi confronti nel 2010 per possibile abuso di posizione dominate nel mercato dei servizi di ricerca online[4]; ii) sia avviato una seconda formale indagine per possibile abuso di posizione dominate, riferita questa volta al suo prodotto open source “Android” ed al mercato secondario degli smartphones e tablets[5].
Ma prima di entrare nel merito delle recenti vicende antitrust, che hanno coinvolto il colosso della tecnologia americano è utile chiarire: chi è Google? E in che mercati opera il colosso della tecnologia statunitense?
2. Google: non solo motore di ricerca online
Google è il noto motore di ricerca americano fondato da due studenti di dottorato della Stanford University, che nel giro di una ventina d’anni[6] si è affermato a livello globale come leader nei motori di ricerca online, utilizzato da circa il 90 percento degli utenti europei e il 70 percento di quelli statunitensi.
Google tuttavia non è solo un motore di ricerca. L’azienda statunitense negli anni ha sviluppato molte altre attività, ideando, da un lato, prodotti sempre nuovi, e dall’altro, realizzando operazioni d’acquisizione strategiche. Nel 2005, per esempio, ha acquistato Android, nel 2006 YouTube, nel 2011 Motorola Mobility entrando nel cruciale mercato di smartphone e tablets.[7]
Quindi, i mercati in cui opera Google sono molteplici, non potendo ridursi la sua attività al noto motore di ricerca online.
3. Le condotte antitrust contestate in Europa a Google
Quanto alle recenti indagini antitrust avviate in Europa nei confronti di Google, si tratta di due istruttorie aventi entrambe ad oggetto un presunto abuso di posizione dominante. La prima indagine, riferita ai servizi di ricerca online è in fase più avanzata, dato che la Commissione, dopo aver vagliato gli impegni proposti da Google negli ultimi quattro anni[8], ha ritenuto opportuno inviare alla stessa una contestazione di addebiti antitrust. Questa, come ha chiarito la stessa Commissione, “non incide sull’esito dell’indagine”,[9] ma riporta le conclusioni preliminari dell’indagine avviata dalla Commissione Europea nei confronti del colosso americano il 30 novembre 2010. Secondo detta contestazione, Google favorirebbe “sistematicamente il proprio prodotto per gli acquisti comparativi (attualmente denominato “Google Shopping”) nelle sue pagine generali che mostrano i risultati delle ricerche – ad esempio mettendo in primo piano sullo schermo ‘Google Shopping’”[10]. Quindi, secondo l’agenzia antitrust europea, Google devierebbe artificialmente il traffico da servizi di acquisto comparativo dei concorrenti, impedendo loro di competere ad armi pari sul mercato dei servizi di ricerca online.
La Commissione, in particolare, teme che gli utenti Google non siano sempre messi nella condizione di vedere i risultati più rilevanti delle loro ricerche, danneggiandoli e limitando l’innovazione tecnologica. Alcuni parlano di vera e propria manipolazione dell’algoritmo Google per favorire i suoi servizi a danno di concorrenti come Expedia, Tripadvisor e Yelp, che svolgono medesimi servizi di ricerca online.
La seconda indagine avviata formalmente nei confronti di Google il 15 Aprile 2015 – lo stesso giorno in cui a Google è stato inviato lo statement of objection descritto – riguarda il suo sistema operativo Android, nonché le app e servizi connessi.
Android è il sistema operativo open source acquistato da Google nel 2005 e destinato principalmente a smartphones e tablets. L’espressione “Open source” indica che questo può essere utilizzato e sviluppato liberamente da chiunque. Circa l’80% degli attuali smartphones utilizza come sistema operativo Android[11], al quale, una volta installato, Google affiancherebbe una serie di applicazioni e servizi di sua proprietà.
In pratica, la Commissione denuncia il fatto che Google subordinerebbe l’installazione di Android alla stipula di accordi con i produttori di smartphones e tablets, che diano diritto a Google d’installare nei dispositivi Android diverse sue applicazioni (v. Youtube, Google Maps, Google Plus). Android, come abbiamo detto, è un prodotto open source, quindi installabile gratuitamente. Sono le applicazioni a questo connesse che permettono a Google di ricavare i suoi profitti nel settore pubblicitario. Un po’ come succede nel mercato dei motori di ricerca, in cui Google offre agli utenti un prodotto gratuito e dove è il numero di utenti ad aumentare il valore della piattaforma Google a fini pubblicitari. Quindi, Android e le ricerche effettuate nel motore di ricerca Google sono gratuite, ma più Android viene installato e il motore di ricerca Google viene utilizzato, più i prodotti Google (applicazioni e motore di ricerca) aumentano il proprio valore per i pubblicitari.
Note
1. Google, Finance, https://www.google.com/finance?fstype=ii&q=NASDAQ:GOOG (ultima visita 7 maggio 2015). Il 31 marzo 2015 Google ha registrato un fatturato di 17, 2 miliardi di dollari. ↑
2. James D. Ratliff & Daniel L. Rubinfeld, Is There a Market for Organic Search Engine Results and Can Their Manipulation Give Rise to Antitrust Liability?, J Competition L. & Econ. 1,2 (2014). ↑
3. L’FTC (Federal Trade Commission) una delle due Autorita’ antitrust degli Stati Uniti ha avviato e concluso un’indagine antitrust nei confronti di Google denominate “Search Bias”. L’indagine si e’ conclusa con un accordo (consent order) fra FTC e impresa indagata, all’interno del quale quest’ultima si e’ impegnata a pore in essere una serie di condotte pro-competitive ate a far venir meno le preoccupazioni antitrust che hanno dato vita all’istruttoria. ↑
4. Press Release, European Comm’n, Antitrust: Commission Sends Statement of Objections to Google on Comparison Shopping Service; Opens Separate Formal Investigation on Android, IP/15/4780 (15 Apr., 2015), http://europa.eu/rapid/press-release_IP-15-4780_en.htm. ↑
5. Press Release, European Comm’n, Antitrust: Commission Opens Formal Investigation Against Google in Relation to Android Mobile Operating System, MEMO/15/4782 (15 Apr., 2015), http://europa.eu/rapid/pressrelease_MEMO-15-4782_en.htm. ↑
6. Google, Our history in depth, http://www.google.com/about/company/history/ (last visited May 4, 2015). Nel 1995 Larry Page e Sergey Brin, i fondatori di Google, s’incontrano alla Stanford University ed il 15 settembre 1997 registrano il dominio Google.com. ↑
7. Acquisizioni di Google, http://it.wikipedia.org/wiki/Acquisizioni_di_Google. ↑
8. Press Conference, Joaquín ALMUNIA, Statement on the Google investigation, http://europa.eu/rapid/press-release_SPEECH-14-93_en.htm (5 Feb. 2014) ↑
9. Press Release, Commissione Europea, Antitrust – La Commissione invia una comunicazione degli addebiti a Google sui servizi di acquisti comparativi e apre un’indagine formale su Android, http://europa.eu/rapid/press-release_IP-15-4780_it.htm (15 Aprile 2015). ↑
11. PCWorld, Android grabs record 85 percent smartphone share (31 Jul. 2014), http://www.pcworld.com/article/2460020/android-grabs-record-85-percent-smartphone-share.html.Vedi anch , Justin Grover, Android forensics: Automated data collection and reporting from a mobile device, 10 Digital Investigation S12 (2013). “The major players in the smartphone market included Google, Apple, Research In Motion (RIM), and Microsoft. Google’s Android platform showed significant gains, up to 53.6% of the market, while RIM continued its decline to 7.8% (comScore, 2012).” ↑
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