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La risoluzione storica del partito comunista cinese

di - 10 Gennaio 2022
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L’aspetto più problematico è conciliare le due componenti della teoria dell’yifazhiguo: da un lato professionalizzazione dell’amministrazione della cosa pubblica attraverso il diritto, dall’altro, l’espresso riconoscimento della superiorità del partito alla legge. Il Partito è profondamente intrecciato nella struttura della pubblica amministrazione, tanto da risultarne difficilmente distinguibile. E’ evidente dunque che il ruolo del diritto è di essere strumento di realizzazione della riforma, strumento che poiché però non può vincolare il partito, deve necessariamente coesistere con dei meccanismi disciplinari, interni al partito stesso.
L’appropriazione esclusiva della definizione del concetto di Stato di diritto da Parte del Partito ha posto le premesse per una rinnovata centralità della disciplina di Partito nell’architettura statale. Nel 2018, è stata promulgata una Legge sulla Supervisione Nazionale (监察法). Questa costituisce Commissioni di Supervisione (监察委员会), che hanno in larga parte assorbito i funzionari delle Procure del Popolo. Le Commissioni esistono a tutti i livelli amministrativi, e sono organizzate secondo una struttura piramidale che riproduce quella dello Stato cinese. Al vertice di questa struttura di controllo, è posta la Commissione di Supervisione Nazionale. Le Commissioni hanno un ampio numero di poteri: valutano l’operato di tutti i funzionari pubblici, investigando su illeciti penali e amministrativi legati alla gestione della cosa pubblica, esercitano attività anticorruzione e contabili in senso ampio, nonché attività di indottrinamento e rieducazione politica(art. 3). L’art. 4 della legge stabilisce un principio di indipendenza rispetto all’interferenza delle autorità amministrative, che sono anzi tenute ad assistere le commissioni di supervisione. Le competenze delle Commissioni di Supervisione si rivolgono verso qualunque organizzazione ed entità alla quale sono affidati affari pubblici, incluso il Partito Comunista, il Congresso del Popolo, il Governo, i Tribunali, le aziende di stato, ecc. e costituire delle unità di supervisione inserite nella struttura delle organizzazioni che coinvolgono o inviare supervisori.
Hanno il potere di perquisire la persona, i beni, il domicilio, i dati elettronici della persona soggetta a investigazione, con l’obbligo di presentare un mandato (emanato dalla stessa Commissione di Supervisione) e di consentire la presenza dei familiari dell’investigato. Questo appare essere l’unico presidio a tutela dei soggetti a procedimenti disciplinari.
La Risoluzione storica allude alla portata troppo estesa delle campagne contro gli elementi di destra, svoltesi durante la Rivoluzione Culturale, come a una delle applicazioni pratiche scorrette del pensiero maoista. I Comitati di Ispezione Disciplinare, all’epoca, erano muniti di un potere di ispezionare trasversalmente tutti i soggetti coinvolti in crimini contro il patrimonio pubblico. Durante la Rivoluzione Culturale sono arrivati a competere per influenza con i Comitati di Partito, finché non sono essi stessi caduti sotto i colpi delle Guardie Rosse.
Xi Jinping, che ha trascorso la sua adolescenza in esilio nella contea rurale di Yangchun in seguito all’epurazione del padre, Xi Zhongxun, conosce i cicli storici che i tentativi di sottoporre l’amministrazione disciplinare del Partito e la giustizia amministrativa ordinaria sotto un’unica autorità hanno avviato. Nella Risoluzione, la consapevolezza sulle difficoltà di gestione che un sistema di disciplina di partito comporterà traspare, ma solo i fatti potranno chiarire se il nuovo sistema di Commissioni di Supervisione saprà trarne vantaggio.

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