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La nuova crisi israelo-palestinese

di - 3 Giugno 2021
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L’Europa, in senso lato, ha una responsabilità storica per i destini di Israele.
Ne abbiamo ammirato la capacità di organizzarsi e di competere nel mondo, e soprattutto la democrazia, ‘l’unica democrazia del Medio Oriente’ abbiamo detto. Ben si comprende quindi la solidarietà espressa dagli Europei nel rinnovato conflitto con il mondo palestinese di questi giorni. Ma abbiamo una parallela responsabilità storica anche nei confronti dei Palestinesi, la stessa che ci ha indotti a dedicare, caso unico nella storia delle Nazioni Unite, un’Agenzia Speciale – UNWRA – alla protezione dei Rifugiati del tragico esodo del 1948, la ‘Nabka’.
Ripetutamente negli anni, abbiamo sancito la necessità di una soluzione ‘giusta e duratura’ del conflitto, con puntuali Risoluzioni alla fine di ogni guerra arabo-israeliana, 194/1948, 242/1967, 338/1974 ed oltre, fino al riconoscimento dell’UNGA di uno ‘Stato Palestinese Osservatore non-Membro’ nel 2012 che, pur priva di effetti concreti, ha segnalato una diffusa sensibilità politica per la causa palestinese. Anche l’Italia ha votato sì a New York.

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