Siria e dintorni

La Siria degli Assad

Il destino della Siria, che è da anni l’epicentro della crisi in Medio Oriente, ci riguarda da vicino. Prima della crisi, l’interscambio e l’influenza economica dell’Italia si collocava ai primissimi posti in Europa, arrivando ormai a superare l’ex potenza coloniale, la Francia. Nel gennaio 2002 Bashar Al-Assad scelse di compiere a Roma la sua seconda visita all’estero, dopo l’Egitto di Mubarak. Poco dopo, Papa Wojtyla visitò Damasco rendendo omaggio ai Patriarcati Cristiani e alla Grande Moschea degli Omayyadi. Fu inaugurato in quegli anni un lento processo di liberalizzazione economica, che portò il reddito pro-capite intorno a 5.000 dollari. La Siria usciva dal sottosviluppo e si accingeva a diventare un paese a medio reddito. Agli inizi del suo mandato, il giovane Assad suscitò grandi speranze specie nei ceti medi emergenti. Troppe, invero, sul versante della liberalizzazione politica, ove mai, nonostante l’intensificarsi di appelli e ‘petizioni’ popolari, furono revocate le Leggi di Emergenza in vigore dal lontano 1963, né mai fu riformata la Costituzione laddove sanciva il Partito Unico, il Baath…

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