Il vincolo stupido. Europa e Italia nella crisi dell’euro, di Marcello Degni e Paolo De Ioanna, Castelvecchi Editore, 2015

Copertina De IoannaL’Europa sembra un’anatra zoppa e un autoscatto (selfie), come ha detto il presidente del consiglio italiano, Matteo Renzi, aprendo il semestre europeo, la mostrerebbe molto sbiadita. L’impressione è quella che, se non si cambia passo, potrebbero mettersi in moto spinte irreversibili verso la disgregazione. La posta in palio è troppo elevata: si tratta della pace e della sicurezza che, da settanta anni, sono elementi acquisiti per i cittadini europei. Secondo i due autori, l’Ue e la stessa democrazia sono messi in discussione dalla rigidità del Patto di stabilità. In questo saggio vengono messi in luce inadeguatezza e limiti del vincolo, il suo carattere non neutrale, le rigidità, in ultima analisi la sua stupidità. In questo scenario si muove l’Italia. Con molti problemi in più rispetto ai partner europei. Il nostro Paese ha, infatti, il problema supplementare di crescere un punto in più di Pil per rimettersi al passo coi principali Paesi Ue. La chiave di volta per conseguire questo traguardo sta nel rilancio delle politiche pubbliche, in una nuova politica industriale che veda la presenza dello Stato, e, ancora, nel superamento del federalismo fiscale, che è stato, finora, solo generatore di complessità e inefficienza.