I beni comuni. Discussione tra giuristi ed economisti a partire da un libro di Antonello Ciervo
Capita che certe stagioni della vita di ciascuno siano contrassegnate da alcune parole, personalissime e al tempo stesso collettive. Così, per me, gli anni degli studi universitari sono stati segnati dalla “democrazia partecipativa” – Zauberwort più che Schlüsselwort – che evocava sorti magnifiche ed anche progressive di protagonismo politico e sociale e che è durata, però, lo spazio di un mattino. Oggi tocca al lemma “beni comuni”, espressione capace di mobilitare le campagne tanto referendarie (quella, notissima, per l’“Acqua bene comune” del 2011), quanto, seppur con incerto successo, elettorali (penso allo slogan “Italia. Bene Comune” dell’ultima, non proprio fortunata, coalizione di centrosinistra). Chi non lo adopera non è mainstream, chi non lo maneggia è out-of-date….
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