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Energie rinnovabiliConsiglio di Stato, sez. V, sentenza 2 luglio 2012, n. 3860

di Osservatorio Energia - 27 Luglio 2012
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Il Consiglio di Stato rigetta l’appello proposto dal Comune contro la sentenza che respingeva il ricorso dallo stesso proposto contro il provvedimento regionale di assenso alla realizzazione di un parco fotovoltaico nel suo territorio.

La tesi comunale si fonda essenzialmente sul divieto, contenuto in una variante del piano regolatore, di realizzazione degli impianti in oggetto sui terreni agricoli di capacità d’uso dei suoli dalla I alla V classe; in altri termini, su tutti i territori comunali esistenti. Il CDS, così come il TAR, rigetta il ricorso comunale sostenendo, confortato da pacifica giurisprudenza – anche Costituzionale-, che il corretto fine e onere di tutelare il paesaggio non può tradursi in un indifferenziato o generalizzato divieto di installazione di impianti nella totalità delle aree agricole di un Comune, poiché tali impianti sono comunque oggetto di particolari discipline incentivate a più livelli (sia nazionale, che comunitario) che non possono tollerare un divieto così ampio e generalizzato (cd. divieto di  “moratoria”).

Di interesse risulta la motivazione con cui il Giudice respinge l’ultimo motivo di appello del Comune, basato sul mancato possesso da parte del soggetto richiedente della prova dell’effettiva disponibilità dell’area su cui realizzare l’impianto ai sensi dell’ art. 12 del d.lgs. 387/03. Il soggetto richiedente allegava, infatti, all’istanza di A.U. un mero contratto preliminare di superficie, titolo considerato inidoneo a provare “la disponibilità del suolo”.

Viceversa, secondo il Collegio, salvo  che la legge non lo richieda espressamente (nel caso di specie l’art. 12 del d.lgs. 387/03 si riferisce soltanto al titolo idoneo a provare “la disponibilità del suolo”), non è esigibile da un imprenditore la prova che l’istante sia proprietario di una dato terreno su cui deve svolgersi l’attività oggetto di autorizzazione: è invece sufficiente la prova della effettiva disponibilità del terreno. Il contratto preliminare di superficie è dunque titolo idoneo alla richiesta di A.U.

 http://www.giustizia-amministrativa.it/DocumentiGA/Consiglio%20di%20Stato/Sezione%205/2011/201106679/Provvedimenti/201203860_11.XML


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