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Energie rinnovabiliConsiglio di Stato, sez. VI, sentenza 15 maggio 2012, n. 2787

di Osservatorio Energia - 15 Maggio 2012
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Il Consiglio di Stato, chiamato a pronunciarsi sulla legittimità di un provvedimento del GSE che aveva escluso la possibilità per un’impresa di accedere alle tariffe incentivanti del Secondo Conto energia (D.M. 19 febbraio 2007), ha fornito alcune indicazioni utili per l’interpretazione dell’art. 1-septies, comma 1, d.l. 8 luglio 2010, n. 105 (“Misure urgenti in materia di energia”, convertito, con modificazioni, dalla l. 13 agosto 2010, n. 129.

La legge, meglio conosciuta come “Salva Alcoa”, consentiva agli impianti fotovoltaici i cui lavori sarebbero terminati entro il 31 dicembre 2010 e che fossero entrati in esercizio entro il 30 giugno 2011 di beneficiare delle tariffe incentivanti del Secondo Conto energia (D.M. 19 febbraio 2007).

Alla base del provvedimento negativo del GSE c’era la motivazione che l’impianto non fosse completo, poiché mancava l’installazione del dispositivo cd. di interfaccia, che svolge un controllo qualitativo e quantitativo della energia elettrica prodotta dalla fonte solare prima della sua immissione in rete.

A parere del Collegio, il GSE ha ben interpretato la legge “Salva Alcoa”, secondo la quale i lavori posso dirsi conclusi solo quando tutti gli apparati ed i dispositivi essenziali al funzionamento dell’impianto siano stati apposti a cura del soggetto realizzatore.

http://www.giustizia-amministrativa.it/DocumentiGA/Consiglio%20di%20Stato/Sezione%206/2012/201200693/Provvedimenti/201202787_11.XML


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