Consiglio di Stato, sez. V, sentenza 1 ottobre 2010, n. 7243
È legittimo l’atto di rigetto dell’istanza di concessione edilizia per la realizzazione di una discarica in zona agricola, in considerazione dell’intervenuta variante al PRG, in epoca precedente alla presentazione dell’istanza concessoria, variante con cui, in via generale, e non come mera localizzazione di un’opera pubblica, si era individuata una zona destinata ad “impianti tecnologici”, ed, in particolare, ad impianti di discarica di rifiuti solidi urbani (restando irrilevante che, nella specie, si facesse riferimento ad una discarica comunale). Né l’atto di diniego, richiamando la necessità che un’eventuale atto di assenso dovrebbe essere preceduto da variante urbanistica (nella specie mancante), può ritenersi viziato da difetto di motivazione. L’espressione “l’intervento necessita di una variante urbanistica”, infatti, è sintetico, ma chiaro ed esaustivo nel lasciarne comprendere la ragione essenziale, idonea di per sé sola a sorreggere l’atto, consistente nella incompatibilità dell’intervento con l’attuale destinazione di zona, da cui discende la necessità che con un’eventuale variante urbanistica il medesimo intervento sia ricondotto a conformità