Audizione del Commissario dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato, 3 giugno 2010, sul differimento di termini in materia ambientale e di autotrasporto, nonché per l’assegnazione di quote di emissione di CO2

Il commissario dell’Agcm in sede di audizione ha formulato le seguenti osservazioni. Il Protocollo di Kyoto ha fissato per l’Unione Europea l’impegno di riduzione delle emissioni all’8% e l’onere di riduzione che ricade sull’Italia appare gravoso rispetto a altri paesi dell’UE in ragione della circostanza che l’Italia risulta tra i Paesi con la più elevata efficienza energetica ed ulteriori riduzioni di emissioni potrebbero avvenire solo a costi marginali superiori agli altri paesi.

Risulta che fin dal 2005 il numero di quote assegnate all’Italia era inferiore alle emissioni prodotte nel 2005, a differenza della maggior parte dei Paesi europei, che invece avevano beneficiato di un numero di quote maggiore di quelle necessarie per compensare le emissioni prodotte. Dunque le imprese italiane sono state obbligate far ricorso al mercato per l’acquisto di quote.

In mancanza dell’istituzione di un Fondo per la gestione delle quote da destinare alla riserva nuove entranti, le imprese che non hanno potuto beneficiare di quote gratuite sono trovate in una situazione di svantaggio concorrenziale in quanto l’operatore nuovo entrante dovrà reperire sul mercato i diritti di emissione, sostenendo un onere che non grava sugli operatori che hanno già beneficiato dell’assegnazione delle relative quote a titolo gratuito.

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