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Terremoti: brevi cenni sulla ricerca e la prevenzione in Giappone

di - 21 Dicembre 2009
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Le politiche di base e la pianificazione dei sondaggi vengono passate alle diverse agenzie governative che si occupano di ricerca sul sisma, ai ministeri competenti, agli Istituti Nazionali di Ricerca ed alle Università. Queste implementano le diverse ricerche riportandone i risultati ed i dati alla Research Committee la quale discute con la Policy Committee eventuali modifiche alle politiche e strategie di base.
Gli output di questo sistema sono diversi.
L’osservazione di terremoti, la ricerca sulle faglie attive e i sondaggi sulle strutture sotterranee producono una valutazione di lungo periodo sulla ricorrenza dei sismi e un feedback per migliorare i metodi di previsione di forti movimenti del terreno.
Ciò si traduce nella redazione di mappe nazionali generalizzate di pericolo sismico che riportano per le diverse regioni del Giappone la percentuale probabilistica dell’occorrenza di un sisma di un certo livello (al di sotto del 6 grado) nell’arco di 30 anni. Altre mappe sono redatte per specifiche faglie, fonti di sisma.
Queste mappe nazionali sono utilizzate per incrementare la consapevolezza del pubblico generale al pericolo del sisma, per potere prevedere efficientemente opportune misure di prevenzione, per valutare il rischio di localizzare di alcune importanti strutture in certe aree e per aggiornare le assicurazioni sul sisma.
Questo tipo di mappe stimola inoltre la ricerca su aree sismiche di particolare influenza con l’obbiettivo di arrivare a consistenti informazioni sull’attività della crosta e quindi pervenire a previsioni di alta qualità riguardo all’entità dei pericoli sismici.
La promozione della ricerca sul sisma (il primo piano di osservazioni per le previsioni sismiche è stato del 1999-2003 ed il secondo del 2004-2008) ha l’obbiettivo di promuovere la trasmissione in tempo reale delle informazioni sui sismi, migliorare le osservazioni e le ricerche nell’area Tokai, e di promuovere la previsione dei sismi.
Un altro progetto, illustrato dal rapporto 2006 del MEXT, riguarda un progetto speciale per la prevenzione e mitigazione dei disastri da sisma nelle aree metropolitane poichè la probabilità nei prossimi 30 anni di un sisma di livello M7 sotto l’area metropolitana di Tokyo è stimata attorno al 70% (e la cifra è stata recentemente aggiornata e incrementata) con una stima dei danni di circa 112 trillioni di yen in perdita economica e 11.000 vittime.
Il Progetto Speciale prevede sondaggi ed osservazioni attraverso sismometri di media sensitività in circa 800 postazioni, esperimenti distruttivi tridimensionali a scala reale per particolari edifici, e lo sviluppo di un sistema in tempo reale per il controllo dei danni da sisma (sismografi di forti movimenti tellurici in tempo reale, sistemi di scambio di informazioni).
Gli esperimenti distruttivi sono da effettuarsi nella struttura “E-Defense” attiva nella prefettura di Hyogo dal 2005, dotata di un piano mobile di 20m x 15m in grado di riprodurre il sisma del terremoto Hanshin-Awaji del 1995. Dal 2002 al 2006, attraverso uno “Special Project for Earthquake Disaster Mitigation in Urban Areas” sono stati studiati i processi di collasso strutturale, gli effetti del sisma su vecchie strutture, tecnologie per il retrofitting strutturale, ecc… L’E-Defense è stato utilizzato nel periodo 2002-2009 per un periodo di ricerca congiunta con gli Stati Uniti.
La collaborazione a livello internazionale è un aspetto importante delle attività recenti di ricerca e prevenzione dei sismi in Giappone.
Il Disaster Reduction Hyperbase-Asian Application (DRH-Asia) è una struttura pensata per la disseminazione delle tecnologie e delle conoscenze riguardanti la riduzione dei disastri da sisma ed è stata progettata come base informativa – basata sul contesto regionale dell’Asia – per policy-makers, leaders, professionisti e ricercatori che aspirano ad accedere al know-how per la formazione di opportuni piani di disaster management.
Il DHR è stato sviluppato dopo il Hyogo Framework for Action 2005-2015 adottato al World Conference on Disaster Reduction 2005, ed è finanziato dal governo del Giappone all’interno del framework del “MEXT Special Coordination Fund for Promotion of Science and Technology”.
Ad esso partecipano numerose istituzioni, istituti di ricerca e università Giapponesi, insieme con istituzioni internazionali e istituzioni nazionali di paesi dell’Asia quali la Cina, Nepal, Indonesia, Filippine, India, Bangladesh, Iran, Turchia.
Attraverso una serie di attività che includono surveys, workshop internazionali, conferenze e presentazioni di risultati di ricerche rilevanti, questa organizzazione intende promuovere e diffondere, via web ed a livello internazionale, lo stato dell’arte delle tecnologie per la ricerca, il controllo e la prevenzione dei danni da sisma.
L’aspetto interessante è la priorità attribuita alla implementabilità delle tecnologie utilizzate (Implementation Oriented Technology) e non sul livello tecnologico in se stesso.
Se le tecnologie high-tech non hanno una chiara e immediata implementabilità o non sono adatte / economicamente accessibili al contesto in questione, esse possono avere infatti meno valore di una tecnologia low-tech ma economica ed ad alta fattibilità locale come una piantagione di mangrovie nella riduzione degli effetti di uno tsunami.
Viene inoltre data particolare enfasi alla “trasferibilità” di tecnologie tradizionali per la riduzione dei disastri naturali, magari indigene a particolari regioni ma di lunga e provata efficacia e quindi suscettibili di essere trasferite con successo in altre aree.

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