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Stato di diritto, tutele individuali e tutele ambientali

di - 28 Ottobre 2009
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xi)     Dagli anni 70 del secolo scorso è iniziato un processo di crescita conoscitiva collettiva a livello internazionale delle criticità ambientali e dei conseguenti rischi potenziali per gli individui e per il Sistema nel suo complesso: tale processo è stato favorito in modo decisivo dalla creazione da parte della Comunità internazionale di articolate strutture deputate alla rilevazione e allo studio dei fenomeni di degrado ambientale. Dagli approfondimenti effettuati (ed in corso) emerge in modo sempre più chiaro che i gravi problemi dell’ambiente minacciano in particolare l’individuo, i suoi diritti fondamentali e le relative chances di vita, oltre a minacciare potenzialmente la riproducibilità del Sistema produttivo.
xii)    Cresce nel tempo la consapevolezza della valenza decisiva dell’equilibrio ambientale per il mantenimento e lo sviluppo nel tempo delle chances di vita individuali; cresce nel tempo la consapevolezza che, storicamente, è nato il diritto ad un ambiente equilibrato e ad uno sviluppo economico sostenibile e che tali diritti stanno entrando progressivamente a far parte dei diritti fondamentali degli individui con una conseguente ulteriore evoluzione dello Stato di Diritto (sostanziale). La rilevanza delle questioni ambientali a livello quantitativo e qualitativo induce a ipotizzare la trasformazione nel tempo della tutela dell’ambiente (come diritto fondamentale degli individui) in Principio Generale.
xiii)  Tale consapevolezza è rafforzata dai dati che emergono dalle proiezioni demografiche a livello globale per il secolo in corso: 7 miliardi di abitanti nel 2010, più di 9 miliardi di abitanti nel 2050 con conseguenti ed evidenti “pressioni” sul contesto ambientale.
xiv)  Per trovare conferma del processo in corso è importante ricordare l’art. 1 della Parte I (“Principi”) del Trattato istitutivo della Comunità  Europea: “La Comunità ha il compito di promuovere (…) uno sviluppo armonioso, equilibrato e sostenibile delle attività economiche (…) una crescita sostenibile (…) un elevato livello di protezione dell’ambiente ed il miglioramento della qualità di quest’ultimo, il miglioramento del tenore e della qualità della vita” (…). Il “Principio guida” dello sviluppo sostenibile è, come abbiamo già evidenziato, di grande importanza perché nell’individuare l’esigenza di preservare la possibilità di soddisfare i bisogni delle generazioni future stabilisce una stretta connessione tra equilibrio ambientale e tutela degli individui.
xv)    L’art. 174 del Trattato CE nel definire gli obiettivi della Comunità relativamente all’ambiente statuisce un nesso profondo e strutturale tra tutela della qualità dell’ambiente e protezione dell’individuo attraverso la protezione della salute umana. Il testo della disposizione prevede che la politica della Comunità in materia ambientale contribuisce a perseguire i seguenti obiettivi: i) salvaguardia, tutela e miglioramento della qualità dell’ambiente; ii) protezione della salute umana; iii) utilizzazione accorta e razionale delle risorse naturali; iv) promozione sul piano internazionale di misure destinate a risolvere i problemi dell’ambiente a livello regionale o mondiale.
xvi)  L’art. 6 del Trattato sull’ Unione Europea recita: “1. L’Unione si fonda sui principi di libertà, democrazia, rispetto dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, e dello stato di diritto, principi che sono comuni agli Stati membri. 2. L’Unione rispetta i diritti fondamentali quali sono garantiti dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, firmata a Roma il 4 novembre 1950, e quali risultano dalle tradizioni costituzionali comuni degli Stati membri, in quanto principi generali del diritto comunitario”.
xvii) Il Preambolo della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea recita: “L’Unione si basa sui principi di democrazia e dello stato di diritto. Essa pone la persona al centro della sua azione (…)”. Come noto, tra i diritti fondamentali la Carta prevede, in particolare, il diritto alla vita, alla integrità della persona, alla sicurezza, al lavoro e alla libertà di impresa. E’ evidente che senza equilibrio ambientale a livello globale i diritti fondamentali rischierebbero di essere vanificati o “limitati di fatto” per usare una espressione presente nella normativa costituzionale italiana. Questo è un nesso strutturale che è diventato essenziale e determinante dopo che i livelli quantitativi raggiunti dalle criticità ambientali hanno prodotto un salto qualitativo dei conseguenti rischi potenziali che minacciano l’esistenza e le chances di vita degli individui e la riproducibilità del nostro modo di produzione.

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