Auguri alla sig.ra Milišiauskinié Daiva!
Il Sommario della Gazzetta Ufficiale del 6 maggio 2009, n. 103, si apre con una informazione di rilevanza storica per il nostro Paese: viene pubblicata la legge che conferisce delega al Governo per attuare il federalismo fiscale. Con occhio trepido il lettore scorre il Sommario in cerca di altre informazioni, se così si possono chiamare, e dopo poche righe scopre che questa Gazzetta ospita un altro decreto, della Presidenza del Consiglio: la sig.ra Milišiauskinié Daiva si è vista riconoscere il titolo professionale estero in suo possesso per l’accesso e l’esercizio della professione di guida turistica nell’ambito territoriale di Roma e Provincia.
Auguri dunque alla sig.ra Daiva che ha avuto la ventura di veder pubblicato il suo nome sulla prima pagina di una Gazzetta Ufficiale Italiana!
Se si gira la prima pagina della Gazzetta si apprende che altre quattro o cinque persone hanno goduto di un riconoscimento di questo genere (o simile). Anche a loro i nostri auguri!
Il decreto relativo alla sig.ra Daiva si legge a p. 40. E lì si scopre che il suo titolo originale di formazione professionale come guida turistica per Roma e provincia era lituano; che il suo riconoscimento non è assoluto, ma subordinato ad un tirocinio di 18 mesi sotto la guida di un professionista in possesso di autorizzazione all’esercizio della professione di guida turistica a Roma, che, secondo l’allegato A al decreto, sembra assai complesso; al termine dovrà essere presentata un relazione molto articolata, a seguito della quale, se favorevole, la Provincia rilascerà un attestato.
Le norme sulla pubblicazione dei decreti sono quello che sono. Ma una domanda è consentita. Questo pre-titolo di guida turistica sembra un patentino a tutti gli effetti. Ma perché deve essere rilasciato sub condicione dalla Presidenza del Consiglio? Va bene che si tratta di riconoscere un titolo estero; che questo è tipicamente di competenza del Governo; che il Ministero del Turismo non esiste più ed è diventato un dipartimento della Presidenza; ma ci sono i prefetti, che rappresentano il Governo sul territorio. E a che cosa serve la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale? Perché non pubblicare anche nomi e cognomi di chi consegue l’abilitazione alla guida?
Forse nell’era della semplificazione e dell’informatica a queste complessità burocratiche ad al vezzo della pubblicazione “in G.U.”, come si dice in gergo, si può rinunciare. Quantomeno si può cominciare a pensarci.