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Azione amministrativa e procedimento. De-costruzione e prove di ristrutturazione. Bari, 13 marzo 2017. Presentazione del Convegno

di - 21 Giugno 2017
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I.      Le norme di cui all’articolo primo, oggi suddiviso in quattro commi, della legge fondamentale sul procedimento lasciano emergere proprio i principi generali dell’azione amministrativa.
Ad ognuno di quelli esplicitati nel testo positivo, nonché a quelli connessi perché consequenziali, è dedicato un saggio monografico approfondito quanto diffuso di Francesco De Leonardis, un’opera insigne in sé conclusa, degna janua di un magnifico edificio di cultura giuridica che è l’intero volume sull’azione amministrativa.

II.      Su temi come la conclusione del procedimento (a. 2), il responsabile del procedimento e l’istruttoria (a. 4-6) i poteri cautelari della p.A. (a. 7), il preavviso di rigetto di cui all’art. 10-bis, la dichiarazione sostitutiva della certificazione (a. 18), l’art. 21-octies in tema di annullabilità del provvedimento, infine l’atto di notorietà (a. 30), Paolo Lazzara si esprime con l’analisi di sei istituti del procedimento amministrativo diversi e di diverso peso, ma legati dal fil rouge dell’emersione delle garanzie in concreto per il cittadino partecipante o comunque entrato in rapporto con la p.A.
La forza persuasiva espressa nel saggio affidato a Lazzara corrisponde qui al suo impegno generale di ricerca costante, coerente e sempre espresso con estrema chiarezza ed efficacia.

III.      Alessandro Cioffi espone un quadro composto da quattro argomenti centrali nel procedimento amministrativo: il dovere di provvedere (a. 2) -tema classico già trattato in una sua monografia di successo nella disciplina, qui approfondito nel confronto con la discrezionalità amministrativa, in particolare nell’an-, la motivazione del procedimento (a. 3), il conflitto d’interessi (a. 6-bis) e la disciplina dei provvedimenti concessivi di vantaggi economici (a. 12); argomenti affrontati con l’acume dello studioso dalla tenacia perenne che caratterizza la linea e la prosa giuridica di Cioffi, sempre alla ricerca di nuova sostanza nel sistema del diritto amministrativo continuamente aggiornato ed inverato in tutte le sue opere.

Anche qui un saggio articolato su temi omogenei e di grande interesse.

IV.      Maria Laura Maddalena è impegnata sulle conseguenze anche risarcitorie per il ritardo della p.A. nella conclusione del procedimento (a. 2-bis), nonché nel difficile tema delle ipotesi tipiche della nullità del provvedimento (a. 21-septies).
L’analisi di Maddalena, prestigioso magistrato amministrativo, autrice di saggi di indiscusso valore, è coraggiosamente inoltrata a partire dal danno da ritardo, tema abbastanza consueto, ormai, nelle corti amministrative, alla casistica principale della nullità provvedimentale, che solo una vera studiosa continuamente a contatto con queste problematiche in sede giurisdizionale, ma dotata soprattutto di vera sensibilità scientifica, poteva affrontare in profondità.

V.     Dopo un’analisi sul significato dell’esclusione di alcuni atti governativi dall’obbligo di motivazione (a. 3), Maria Chiara Romano, giurista strutturata mirabilmente nella ricostruzione critica e aggiornata degli istituti classici del diritto amministrativo, imposta ed esaurisce da par suo il tema della partecipazione al procedimento amministrativo, analizzando l’interesse partecipativo dal punto di vista sostanziale, la relativa pretesa come diritto soggettivo (a. 7), le modalità ed i contenuti della comunicazione di avvio (a. 8), l’intervento nel procedimento anche dei portatori degli interessi diffusi (a. 9) ed i diritti dei partecipanti (a. 10).
Anche sugli accordi integrativi (a. 11) e sulle specifiche discipline della partecipazione esclusa, o concernente i procedimenti in materia ambientale, quelli avviati dalle autorità amministrative indipendenti e dei procedimenti tributari.
La trattazione organica sulla partecipazione di Maria Chiara Romano si colloca, dunque, al centro dello studio del procedimento.

VI.     Fulvio Costantino, amministrativista studioso e colto, affronta una varietà di temi: dall’uso della telematica nella p.A. (a. 3-bis), all’efficacia dei provvedimenti limitativi della sfera giuridica dei privati (a. 21-bis), all’esecutorietà del provvedimento (a. 21-ter), all’efficacia ed esecutività (a. 21-quater), sulla revoca (a. 21-quinquies) -uno dei temi più classici della sistematica amministrativa-, sull’annullamento d’ufficio e sulla convalida (a. 21-nonies).
Costantino tesse, con coerenza e fluidità di argomentazione, la ricostruzione critica del quadro generale delle “disposizioni sanzionatorie” poste in ordine sparso dal legislatore nella novella del 2005 alla l. 241/1990.

VII.     Tra queste disposizioni il legislatore colloca, nell’art. 21-sexies, per ultimo, il recesso dal contratto dell’Amministrazione. Questo articolo fa parte del Capo IV-bis, rubricato “Efficacia ed invalidità del provvedimento amministrativo, revoca e recesso”.
Il tema, che induce a definire il rapporto tra interesse pubblico e diritto contrattuale del contraente privato è trattato con efficacia e precisione da Federico Mazzella, avvocato amministrativista di ottima scuola.

VIII.    Il tema centrale concernente la “nullità del provvedimento amministrativo”, notoriamente “sgradito” alla dottrina tradizionale -che a lungo è riuscita a ridurre le fattispecie della nullità, difficilmente giustiziabili dal giudice amministrativo, a quelle dell’annullabilità, giustiziabili- è affrontato e svolto in chiave critica rispetto alle formule legislative che non sempre riescono a distinguere, con adeguata aderenza ai principi dommatici, il regime della nullità rispetto a quello dell’annullabilità del provvedimento amministrativo.
Il saggio magistrale del professore emerito Alberto Romano, un giurista la cui dimensione si percepisce quando si constata che temi definibili come generali dell’ordinamento amministrativo non possono essere oggetto di utile ricerca scientifica senza aver confrontato le proprie opinioni con le teorie fondamentali espresse nella dottrina di Alberto Romano, esaurisce un argomento irto di difficoltà, ma pur ormai tradotto in diritto positivo con norme processuali assai limitative del diritto di ricorso e norme tuttora sfuggenti come quelle che rinviano agli “altri casi previsti dalla legge”.

IX.     Il Capo V della l. 241/1990, dedicato, com’è noto, all’accesso ai documenti amministrativi, comprende scritti di commento critico di Anna Romano e Maria Grazia Della Scala.
La prima, avvocato amministrativista assai nota nell’ambiente del Consiglio di Stato per la sua preparazione, offre un’ampia trattazione sulle definizioni e soprattutto sui principi in materia di accesso (a. 22), quindi diffondendosi con un’analisi approfondita sull’ambito di applicazione del relativo diritto (a. 23), sui casi nei quali l’accesso è precluso (a. 24), sulle modalità di esercizio del diritto (a. 25), nonché sui ricorsi contro i dinieghi opposti all’accesso.
Biblioteche scritte su questi temi trovano finalmente un’assai opportuna sintesi nelle riflessioni e nelle chiare conclusioni dell’A.
Anche gli aspetti propriamente processuali sono trattati con chiare sintesi e proprietà concettuale.

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