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Intorno al processo amministrativo telematico1

di - 26 Maggio 2016
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Ma questo ragionamento può essere esteso e generalizzato. Il motivo k ricorre. Lo si trova in forma di stringa numerica ad es. nel 25% delle cause. Per quale motivo non dovrebbe essere deciso nello stesso modo e simultaneamente in tutte le cause sul ruolo?
Ora è ben noto che la giurisprudenza di tutti i giudici è attentamente studiata dagli avvocati e dagli altri giudici. Essa si esprime in forma lato sensu discorsiva, nel senso che dalla lettura e dallo studio degli atti emerge – o si può ricavare  – il principio di diritto cui il giudice si attenuto. Le sentenze della Corte di Cassazione lo devono enunciare.
In questo modo certamente si propone uno strumento di nomofilachia. Ma è uno strumento di secondo grado, indiretto e astratto. Un essere umano lo trae da ciò che esso stesso ha fatto – la sua sentenza, o da ciò che viene proposto al suo esame, alla sua valutazione.
Questa però non è la lettura e l’interpretazione dei fatti che ha guidato il giudice verso l’interpretazione – ovvero il significato – che ha ritenuto di dare alla legge in relazione a certe circostanze. È una sorta di astrazione. Non è un caso che si leggano decine di sentenza che affermano un principio e che, ciò nonostante, la gente continui a proporre ricorsi, fondati su motivi ampiamente ritenuti infondati.
È dunque ragionevole pensare che, al di là di tutte le complicate prescrizioni dettate ai soli, rilevantissimi fini di garantire la segretezza e l’inviolabilità di atti e documenti delle parti prima del momento in cui ad essi si può accedere, si possa aprire una stagione di profonda innovazione, dovuta all’uso di strumenti digitali.
Questa innovazione potrebbe consiste nella possibilità di accedere alle vere, reali ragioni,  legate ai fatti veri, per cui si è deciso. Grazie al digitale, infatti, si potrebbe accedere alla struttura essenziale – digitale – di una certa situazione, A; assunta questa come parametro, si potrebbe agevolmente verificare se il criterio seguito per A è identico a quello seguito per B, che ha la stessa struttura di A. Questo potrebbe essere fatto un numero n di volte, simultaneamente.
Ne può nascere un autentico ordo novus.

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