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Le prospettive dell’aggregazione nell’amministrazione dei contratti pubblici

di - 15 Gennaio 2014
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Se il vincitore ha la possibilità di non eseguire correttamente ciò che aveva promesso nella sua offerta, senza essere soggetto alle richieste penali ed alla risoluzione del contratto, si rafforza l’idea che le procedure di gara siano “concordate” o siano “compromised[97] a favore del vincitore o di un cartello di imprese che si spartisce il relativo mercato.
Diviene evidente l’importanza del monitoraggio sulla fase di esecuzione dei contratti pubblici individuando strutture complesse che assumano le funzioni di rilevazione e razionalizzazione dei fabbisogni, di analisi del mercato, di corretta selezione dei contraenti, ma anche di monitoraggio della qualità delle prestazioni eseguite e di contrasto agli inadempimenti, con la collaborazione degli uffici delle amministrazioni direttamente destinatarie delle prestazioni.
Se infatti l’attività delle centrali di committenza può determinare una concentrazione delle risorse umane coinvolte, per favorire l’incremento delle professionalità, sorge la necessità di una maggiore attenzione verso la funzione di direzione dell’esecuzione per un effettivo controllo ed un significativo contrasto degli inadempimenti.
Le reti fra centrali d’acquisto e le sinergie con le amministrazioni destinatarie delle prestazioni possono promuovere e diffondere best practices definire benchmark, per assicurare il raggiungimento del miglior rapporto qualità/prezzo e la migliore allocazione della spesa pubblica assicurando innovazione e sostenibilità per un miglioramento effettivo della qualità della vita dei cittadini “the true stakeholders in any procurement system”[98].
Nella prospettiva di una aggregazione realizzata su differenti livelli che consenta, nel rispetto di un principio di concorrenza sul mercato europeo, di superare le barriere poste dagli ordinamenti nazionali, si può giungere alla predisposizione di cataloghi online che offrano beni e servizi a seguito dell’espletamento di una gara europea effettuata su livelli di aggregazione non unicamente nazionali, ma anche regionali e locali, in un contesto che consenta ad ogni amministrazione aggiudicatrice di acquistare il bene direttamente, con esclusione degli oneri connessi all’espletamento di una procedura ad evidenza pubblica. Simili esigenze possono essere perseguite da centrali di committenza europee, che possono assumere il ruolo di coordinamento e raccordo tra amministrazioni aggiudicatrici, non solo attraverso l’attività di benchmarking che assicuri il controllo dei prezzi per tutti i contratti di un determinato settore in Europa, ma anche sfruttando la “nuova” possibilità di aderire alle gare espletate in altri ordinamenti, stimolando la partecipazione di imprese innovative presenti sul mercato a gare bandite da altre centrali di committenza, nell’ambito di un mercato europeo realmente concorrenziale.
L’evoluzione del sistema delineato potrebbe condurre, come già prospettato nell’ambito di taluni progetti finanziati dalla Commissione Europea sul tema degli appalti aggregati transfrontalieri e innovativi[99], alla individuazione di soggetti giuridici cui sia attribuita la competenza di svolgere gare europee aperte all’adesione di tutti gli Stati Membri dell’Unione Europea. La scelta di bandire gare a livello europeo potrebbe favorire l’uniformazione delle clausole contrattuali definendo un “minimo comun denominatore” nel rispetto delle normative nazionali che disciplinano l’esecuzione dei contratti per giungere alla definizione di accordi quadro europei contenenti clausole contrattuali comuni relativamente anche alla fase di esecuzione.
La semplificazione e la razionalizzazione e l’aggregazione delle gare pubbliche costituisce una nuova sfida per le amministrazioni aggiudicatrici europee e per gli operatori economici chiamati a confrontarsi su mercati differenti e più articolati che potranno assicurare qualità pur con risparmio di spesa e maggiore apertura del mercato europeo degli appalti pubblici.

Note

97.  R. H. Garcia, International public procurement: a guide to best practice, op. ult. cit.

98.  R. H. Garcia, International public procurement: a guide to best practice, cit.

99.  Con riferimento allo svolgimento all’elaborazione di nuovi modelli organizzativi e contrattuali per l’acquisizione di beni e servizi innovativi nel settore sanitario per l’invecchiamento felice, cfr. HAPPI (Healthy Ageing – Public Procurement of Innovations), finanziato dalla Commissione Europea – DG Imprese – rif. call ENT/CIP/11/C/N02C011 (settembre 2011), coordinato dal Resah – IdF (Réseau des Acheteurs Hospitalières d’Ile-de-France). In relazione al progetto HAPPI cfr. anche: http://www.happi-project.eu/.

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