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Law and Economics dopo Coase

di - 21 Ottobre 2013
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Il paradigma di riferimento è quello della mano invisibile di Adam Smith di cui Coase è stato strenuo sostenitore. Non a caso “The problem of social cost” nasceva dal disagio prodotto in Coase dall’adesione di massa all’intervento dello stato sulla scia del lavoro di Pigou (Brian Simpson,1996) e dalle vicende varie che determinarono nei primi decenni del XX secolo l’“ascesa dello stato regolatore” (Glaeser e Shleifer, 2003).
Il teorema di Coase ribadisce il ruolo pubblico del mercato nel perseguire l’interesse collettivo e spiega come i fallimenti del mercato possano essere risolti accortamente ripristinando la sua funzionalità, piuttosto che affidarsi al più facile – ma spesso più costoso – intervento pubblico. I confini dell’impresa e quelli dei diritti di proprietà sono strumenti flessibili che, se opportunamente definiti, riescono a eliminare le imperfezioni dei mercati, riaffermando dunque la loro centralità non solo come tecnologia di scambio tra individui ma come strumenti per la promozione del benessere sociale.
Anche qui, tuttavia, la lezione di Coase si estende oltre i confini dell’analisi ‘law and economics’. Nonostante la fiducia strenua nel mercato, egli più volte ha insegnato che gli assolutismi vanno egualmente evitati e, ad esempio, bisogna diffidare di quella che si può definire la ‘propertization of just about everything’ che ha trasformato i diritti di proprietà in una sorta di panacea per qualsiasi problema (Porrini e Ramello, 2007). Lo studioso inglese ha ripetutamente affermato che il fatto di individuare un ruolo per una specifica istituzione non va travisata in una posizione ideologica e programmatica (Coase, 1996). Così come il ‘pricing system’ rappresenta una formidabile (ed economica) tecnologia per servire la società – e prima di abbandonarla è necessario valutare se non sia possibile il suo ripristino – esistono casi in cui è opportuno rivolgersi a “metodi di coordinamento alternativi al mercato, che sono essi stessi costosi e imperfetti, [ma] possono nondimeno essere preferibili all’affidarsi al meccanismo dei prezzi” (1991, p. 8).
Questa lezione di apertura e onestà intellettuale porta anche una lezione politica che disegna i confini per l’intervento pubblico, una lezione che andrebbe raccolta anche da chi ci governa.

Contributo collegato: How China became capitalist. Ronald Coase e Ning Wang. Palgrave Macmillan 2012

Bibliografia
Brian Simpson, A. W. (1996). Coase v. Pigou Reexamined. Journal of Legal Studies, 25, 53–97.
Coase, R. D. (1937), ‘The Nature of the Firm’, Economica, 4, 386–405.
Coase, R. D.(1960), ‘The Problem of Social Cost’, Journal of Law and Economics, 3, 1-44.
Coase R.D. (1991, 1994), ‘The Institutional Structure of Production’ , in Essays on Economics and Economists, The University of Chicago Press, Chicago US and London, UK.
Coase, R.D. (1996), “Law and Economics and A.W. Simpson”, Journal of Legal Studies, 25: 103–118.
Commons J.R. (1931), Institutional Economics’, American Economic Review, 21, pp.648-657, e la cosiddetta transaction costs economics.
Glaeser, E.L. and Shleifer, A. (2003), “The rise of the regulatory state”, Journal of Economic Literature, Vol. 41 No. 2, pp. 401-25.
Musu, I. (2012), How China became capitalist. Ronald Coase e Ning Wang, Aperta Contrada, Novembre, http://www-news.uchicago.edu/releases/04/040913.director.shtml
Ramello. G.B. (2007), ‘Property Rights Dynamics: Current Issues in Law and Economics’ in Porrini D. and Ramello G.B., Property Rights Dynamics: A Law and Economics Perspective, Routledge, London and New York.

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