Corte dei Conti, Sez. Giur. Liguria, sentenza 27 maggio 2013, n. 83

Il Collegio ha non ritenuto sussistente il danno contestato dalla Procura quale danno all’ambiente conseguente alla maggiore quantità di rifiuti versati in discarica, in quanto  ciò che rileva ai fini della configurabilità oggettiva del danno ambientale è l’incremento dell’inquinamento rispetto alle condizioni originarie.

Nel caso in questione, la Corte dei Conti ha ritenuto che detto incremento non sembrasse essersi verificato, atteso che nella discarica, regolarmente autorizzata, sono stati versati rifiuti in quantità maggiore rispetto a quelli che si sarebbero prodotti con una raccolta differenziata effettuata nelle misure previste dalla legge, ma non maggiormente inquinanti rispetto a quelli che la stessa discarica, in base alle sue caratteristiche costruttive e operative, era destinata ad accogliere.

È stato invece riconosciuto il danno patrimoniale arrecato al Comune a causa del mancato rispetto delle disposizioni in materia di raccolta differenziata.

La realizzazione della raccolta differenziata in misure significativamente inferiori a quelle previste, infatti, ha comportato a carico del Comune il pagamento di oneri aggiuntivi per il conferimento in discarica del materiale che avrebbe dovuto essere destinato proficuamente alla raccolta differenziata.

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