Corte di Giustizia, sentenza 19 aprile 2012

La sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione europea verte sull’interpretazione dell’articolo 14, lettera b), della direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti, nonché dell’articolo 1, paragrafo 2, della direttiva 85/337/CEE sulla valutazione dell’impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati, come modificata dalla direttiva 2003/35/CE.

In particolare, la Corte ha risposto alla seguente questione pregiudiziale sottoposta dal Consiglio di Stato belga nel marzo 2011: se una decisione definitiva che autorizza il proseguimento delle operazioni di una discarica esistente, adottata in applicazione dell’articolo 14, lettera b), della direttiva 1999/31 sul fondamento di un piano di riassetto proposto dal gestore, costituisca un’ “autorizzazione” a norma dell’articolo 1, paragrafo 2, della direttiva 85/337. Se così fosse tale decisione sarebbe dunque assoggettata alla previa realizzazione di uno studio sull’impatto ambientale da parte dell’autorità competenti.

I giudici di Lussemburgo hanno stabilito che, qualora il piano di riassetto oggetto di una decisione definitiva concerna la modifica o l’estensione, attraverso lavori o interventi di modifica della realtà fisica, di un sito di interramento e abbia notevoli ripercussioni negative sull’ambiente, la decisione può essere considerata un’ “autorizzazione” ai sensi dell’articolo 1, paragrafo 2, della direttiva 85/337.

http://eurlex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=CELEX:62011CJ0121:IT:HTML