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E-government e E-procurement

di - 8 Febbraio 2010
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Effetti: ce ne sono stati e incredibili; ne cito alcuni.

Sogei: è una piccola società di Telecom, anzi Sip addirittura, che venne venduta all’allora ministero delle Finanze, per gestire tutti i possibili dati relativi ai contribuenti. La cosa incredibile è che questa cosa è stata fatta: oggi Sogei gestisce tutti i dati  che hanno rilevanza fiscale in maniera semplicemente pazzesca, non sfugge loro nulla.

Qual è il problema? E questo è il punto cruciale e lì ha totalmente ragione Fulvio Costantino: i funzionari non si accontentano del fatto che la macchina fornisca certi collegamenti, ad esempio tra le varie dichiarazioni dei redditi dei vari anni, ma pretendono di fare il controllo cartaceo e questa pretesa di fare il controllo cartaceo, laddove lo stesso è totalmente inutile, è un elemento di crisi profondissima poiché quanto più si generalizza l’abitudine, tanto meno funziona il sistema centrale informatico e viceversa.

Ecco perché il problema di fondo del funzionamento di questi sistemi non è da ricercare nei sistemi stessi ma negli uomini chiamati a gestirli, che devono essere educati a pensare che ciò che hanno in mano è sicuro e debbono contribuire a renderlo sicuro con il loro apporto e così ottenere i risultati che tutti ci auguriamo e che per ora non sono proprio ante portas.

Si pensi alle carte di identità elettroniche o alle tessere sanitarie: dovunque ci siano dati gestibili in termini informatici ma anche in termini statici, ovvero come mera raccolta e concentrazione di dati in un chip, in un minicircuito, questo sistema dell’SPC e quindi della gestione digitale, funziona perfettamente. Il momento di crisi comincia quando è richiesto l’intervento dell’uomo.

Abbiamo quindi un sistema efficientissimo il cui uso al cento per cento delle sue capacità è condizionato negativamente dalla scarsa attitudine delle persone a fidarsi, ad affidarsi e pretendere di potersi affidare ai dati forniti da questo sistema informatico.

Un gruppetto di persone di cui faccio parte anche io e altre persone che sono qui, ha pensato di leggere e di interpretare il codice dell’amministrazione digitale in modo da consentire una rilettura delle norme, sia di legge che di regolamento, in modo da sceverare ciò che è rappresentazione in chiave normativa, in chiave precettiva, di dati richiesti, di conformità richieste, di prescrizioni imposte su un piano puramente quantitativo rispetto a ciò che viceversa è spazio riservato alla valutazione discrezionale della pubblica amministrazione.

Tanto per essere chiari: se io intendo costruire una casa in un certo posto è fuori di ogni dubbio che io debba rispettare il piano regolatore generale, gli altri piani attuativi, insomma una serie di norme regolamentari, di sicurezza, di distanza dalle strade, di parcheggi, che sono riducibili a numeri, sono riducibili a bit e pertanto gestibili da un calcolatore. Si può fare un programma che ci dica chiarissimamente se le cose scritte siano o meno compatibili.

Ma se parliamo di una casa da inserirsi in un ambiente storico, ad esempio, si tratta di stabilire se la costruzione che deriva dall’applicazione di quelle norme, di quei numeri, di quelle quantità, è bella o brutta, allora il giudizio non può essere fatto da una macchina ma è un giudizio che può e deve essere fatto dall’uomo e anzi quello dell’uomo è l’unico giudizio e questo è il punto cruciale.

Se parliamo di come debbono essere fatte le macchine sanitarie, di quali sono le norme di sicurezza che devono essere rispettate, cosa c’entra il giudizio dell’uomo? L’unica sua competenza è stata quella di dire che non ci devono essere protezioni di un certo tipo e di aggiornare via via queste prescrizioni all’evolversi dalla tecnica.

Chi va a verificare la richiesta, deve semplicemente vedere se il progetto lo prevede; andrà poi lui, a piedi, a vedere se nel negozio le cose sono state fatte a norma, ma questa è altra cosa, che prevede fatica, bisogna muoversi, darsi da fare e questa è una questione di prassi, di abito mentale e sino a quando non si calerà nella testa della gente noi saremo costretti ad avere sistemi raffinati di gestione informatica della pubblica amministrazione che funzionano però in modo mediocre.

In conclusione, viva un convegno di questo genere, occasione straordinaria per parlare di ciò che si fa altrove, nel paese forse più avanzato nel mondo in questo senso, ma anche di ciò che abbiamo noi, di quali sono le difficoltà comuni, di cosa si può fare per migliorare effettivamente. Il cammino è aperto ed è percorribile; non c’è alcun ostacolo se non forme di cattiva volontà che però, grazie a Dio, possono essere represse, condizionate in modo positivo.

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