Terremoti: brevi cenni sulla ricerca e la prevenzione in Giappone
Anche l’Italia ha esperienza di collaborazioni nel campo della ricerca strutturale con il Giappone. IVALSA (Istituto per la Valorizzazione del Legno e delle Specie Arboree del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Trento) e Provincia Autonoma di Trento, insieme con il National Institute for Earth Science and Disaster Prevention (NIED), il Building Research Institute (BRI), la Shizuoka University e il Centre for Better Living in Giappone, hanno infatti eseguito una serie di test sismici presso i laboratori del NIED di Tsukuba nel 2006. Una casa “SOFIE” (Sistema Costruttivo Fiemme, a struttura portante con pannelli lamellari di legno massiccio X-LAM) di tre piani è stata sottoposta ad una serie di 15 terremoti distruttivi, tra cui uno che riproduceva quello di Kobe del 1995, senza subire danni sostanziali.
Lo stesso sistema strutturale è stato nuovamente testato con successo su un edificio in legno di 7 piani (il primo esperimento di questo tipo su un edificio in legno di tali dimensioni) mediante la piattaforma vibrante di Miki vicino a Kobe, uno dei laboratori più importanti al mondo, in occasione della serie di eventi scientifico-culturali “Primavera Italiana in Giappone 2007” organizzati dall’Ambasciata d’Italia in Tokyo.
A parte i risultati, che hanno dimostrato che non è il materiale in se stesso quanto il sistema costruttivo ad essere fondamentale nella realizzazione di edifici resistenti al sisma, è proprio il sistema di collaborazione internazionale nella ricerca e nel trasferimento di tecnologie che più fa sperare per la nostra sicurezza in futuro.
Se la continua ricerca e lo sviluppo tecnologico venisse poi affiancato a sistemi di “early warning” – quali quello reso operativo nel 2007 da parte del JMA (Japan Meteorological Agency) per la notifica di forti scosse telluriche prima del loro arrivo nelle zone notificate – avremmo anche in Italia maggiori speranze di limitare i danni da catastrofi naturali.
Note:
Le informazioni sono riportate esclusivamente per fini divulgativi e si declina ogni responsabilità per l’uso delle stesse.
Fonti bibliografiche:
- Barnes, Gina L., Origins of the Japanese Islands: The New “Big Picture, University of Durham, 2003.
- Hiroyuki Kameda, (DRH) Disaster Reduction Hyperbase, presentation at UN-ISDR,Geneva, 26-March 2009.
- The Earthquake Disaster Mitigation Research Center, National Research Institute for Earth Science and Disaster Prevention (EDM-NIED).
- Administration Division, Seismological and Volcanological Department, Japan Meteorological Agency, Earthquake Early Warning, foglio informativo, Tokyo, 2007.
- Ambasciata d’Italia in Tokyo, LE COLLABORAZIONI ITALO-GIAPPONESI: TECNOLOGIA E INVESTIMENTI, programma della Primavera Italiana in Giappone 2007, Tokyo, 2007.
- Ministry of Education, Culture, Sports, Science and Technology, Japan (MEXT), Office for Disaster Prevention, Department of Facility Planning and Administration, Promoting Earthquake Resistant School Buildings in Japan – Policies, National Subsidies and Prioritization of Vulnerable School Buildings, relazione nel DRH online Forum, Japan, 2009.
- Earthquake and Disaster-Reduction Research Division, Ministry of Education, Culture, Sports, Science and Technology (MEXT), Current Activities of Earthquake Research Promotion in Japan, Japan, 2006.
- CNR-IVALSA, L’edificio che resiste ai terremoti si chiama Sofie, comunicato stampa, San Michele all’Adige, aprile 2009.