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Fondamenti liberali ed etica dell’ambiente

di - 17 Aprile 2009
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Nel pensiero liberale evoluto è grande quindi l’attenzione ad una tutela sostanziale delle individualità che possa assicurare possibilità concrete di realizzazione delle aspirazioni e potenzialità di ciascuno. Tutto ciò – a nostro avviso – nella consapevolezza che tali complesse tematiche debbono necessariamente essere affrontate e gestite metodologicamente “nel tempo”, in un’ottica di processo di miglioramento progressivo, di percorso di “tendenza”, di “tempi lunghi” della Storia.
L’evoluzione delle problematiche connesse alle criticità ambientali hanno integrato ed arricchito l’orizzonte delle filosofie liberali premurose ed attente nei confronti delle “chances di vita” individuali e dei principi di eguaglianza liberale sopra ricordati.
Il processo di comprensione di tali aspetti prende avvio da elaborazioni effettuate nell’ambito di settori culturali decisamente contrari alla impostazione liberale. Infatti, come sappiamo, dubbi importanti e seri sull’atteggiamento che storicamente l’Uomo ha avuto nei confronti della Natura sono sorti nel Novecento alla luce, in particolare, delle riflessioni della Scuola di Francoforte. Come noto, Horkheimer e Adorno, nella “Dialettica dell’illuminismo“, sottopongono a severa critica non solo la logica del dominio in generale, ma in particolare l’azione dell’uomo sulla Natura come azione di un dominatore, di un dittatore, azione che poi – nell’analisi francofortese – genera la sopraffazione dell’uomo sull’uomo: “La somiglianza dell’uomo con Dio consiste nella sovranità sull’esistente, nello sguardo padronale, nel comando“. Ed ancora “Ciò che gli uomini vogliono apprendere dalla natura, è come utilizzarla ai fini del dominio integrale della natura e degli uomini[5].
Nascono poi nel tempo – anche alla luce degli evidenti danni all’ambiente prodotti dalle attività umane ed della sempre maggiore consapevolezza dei limiti quantitativi della realtà naturale – riflessioni sulla questione ambientale intrecciate con analisi e proposte sulla tutela dell’individuo. Particolare rilevanza riveste il pensiero di Aldo Leopold che ha individuato come imperativo per tutti gli uomini il considerare “La Terra come la casa comune“. Il nostro Autore ha scritto “… noi violentiamo la Terra perché la consideriamo un articolo che ci appartiene. Solo quando la vediamo come una casa comune, a cui apparteniamo, possiamo incominciare a servircene con amore e rispetto. In nessun altro modo la Terra può sopravvivere all’impatto con l’uomo meccanizzato…[6]. Seguendo tale approccio Leopold ha disegnato gli elementi fondamentali di una etica della Terra (Land Ethic) che si intreccia profondamente con i destini dell’uomo.
A land ethic of course cannot prevent the alteration, management, and use of these ‘resources’, but it does affirm their right to continued existence, and … their continued existence in a natural state.
In short, a land ethic changes the role of Homo sapiens from conqueror of the land – community to plain member and citizen of it. It implies respect for his fellow – members, and also respect for the community as such[7].
Come è stato ricordato l’impianto di fondo dell’opera di Leopold porta ad affermare che “il concetto fondamentale dell’ecologia è considerare la terra come la casa comune”[8] ed in tale quadro “l’uomo non ha uno status ontologico particolare e privilegiato nel rapporto con l’ambiente”[9]. In realtà, ai fini della migliore tutela e del più ampio sviluppo dell’individuo è necessario giungere a “un rovesciamento di paradigma: non più ‘Thinking like a man’, ma ‘Thinking like a mountain’, pensare come una montagna, spostare l’attenzione sull’ambiente e considerarlo un valore in sé”[10].
Tali percorsi di riflessione etica sono rintracciabili in altri pensatori attenti alla tutela dell’individuo e del suo futuro. Hans Jonas sottolinea la “vulnerabilità della natura” e con essa la necessità di un nuovo imperativo individuato in sede di filosofia etica[11]: “Un imperativo adeguato al nuovo tipo di agire umano e orientato al nuovo tipo di soggetto agente, suonerebbe press’a poco così: ‘Agisci in modo che le conseguenze della tua azione siano compatibili con la permanenza di un’autentica vita umana sulla terra’, oppure, tradotto in negativo: ‘Agisci in modo che le conseguenze della tua azione non distruggano la possibilità futura di tale vita’, oppure, semplicemente: ‘Non mettere in pericolo le condizioni della sopravvivenza indefinita dell’umanità sulla terra, o ancora, tradotto nuovamente in positivo: ‘Includi nella tua scelta attuale l’integrità futura dell’uomo come oggetto della tua volontà’“.
Ulteriori riflessioni di etica ambientale sono rintracciabili nel biocentrismo di Taylor, che -disegnando la sua “Theory of Environmental Ethics” – individua in ogni essere vivente un centro teleologico dotato di un valore intrinseco autonomo.

Note

5.  M. Horkheimer e T. Adorno, Dialettica dell’illuminismo, Einaudi

6.  Aldo Leopold, A sand county almanac and sketches here and there, Oxford University Press

7.  Aldo Leopold, op. cit.

8.  Aldo Leopold, op. cit.

9.  Marcello Santini ed altri, La piramide azzurra, Franco Angeli

10.  Marcello Santini, op. cit.

11.  Hans Jonas, Il principio responsabilità, Einaudi

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